Che si tratti del piercing sulla lingua o del tatuaggio sulla caviglia, sappi cara Vagina, che te lo ricopriremmo di attenzioni e di cure, nonché di sperma.
A cosa mi riferisco? Ad un tuo singolo particolare.
Ogni Vagina ne ha uno, anche tu.
Si, perché per renderti nostra, solo nell’immaginazione in caso di incontro fortuito in un bar, o meglio nella realtà nel caso tu fossi la nostra TemporaryVagina, ci basta un solo, singolo particolare per far affluire la giusta quantità di sangue al nostro… cervello.
Quando scrivo “ci” mi riferisco a noi puristi della fica, mica a quelle mezzeseghe con le sopracciglia rifatte che fanno tanto gli schizzinosi al primo buchino di cellulite (manco si fossero scopati Bar Rafaeli e Sasha Grey in una doppia clamorosa) ma che non sarebbero in grado di regalarti un orgasmo nemmeno per finta.
Ciò che ti rende speciale è quell’ostentare il tuo dettaglio, a metà strada fra l’esibizionismo ed il mercimonio, per svettare sulle tue antagoniste.
E’ da questo richiamo che noi ci facciamo attrarre, nella danza più antica del mondo: il corteggiamento.
Anche se non lo vuoi, la tua stessa essenza è di corteggiatrice. Lo fai con ogni gesto, ad ogni passo, con ogni abito ed accessorio scelto.
Andiamo matti per le parole che pronunci o meglio per quelle che ti restano intrappolate tra le labbra, proprio quelle labbra che limoneremmo e scoperemmo ad ogni alba.
Andiamo matti per come le pronunci o per come taci, sottolineando il momento con lo sguardo.
La collana indossata piuttosto che il modo in cui accavalli le gambe, per noi sono richiami assoluti, irresistibili.
La cosa straordinaria è che i viaggi mentali che ci facciamo sono il sale della vita: speriamo tu stia indirizzando quei messaggi proprio a noi, ognuno di noi si sente l’eletto, il prescelto. E magicamente la speranza si tramuta in credenza: crediamo in quel momento di essere il tuo Re, quando invece sappiamo in cuor nostro che tu sei l’Ape Regina, con tanti operai che ti devono proteggere ed assistere.
Eppure ci crediamo. Tutte le volte.
Questo pendolo naturale, che ci fa oscillare tra una sega ed una pecora, genera l’energia che tiene in piedi tutto.
Puoi essere stata baciata dalla fortuna ed essere dotata di due gambe “autostradali” o di due tette da urlo, oppure puoi semplicemente aver costruito il tuo segno distintivo a tavolino e quindi cambiarlo ogni giorno, al pari delle mutandine.
Prendiamo il piercing sulla lingua.
Ora, dimmi la verità: se non è per farci venire il sangue duro, esattamente, perché lo hai fatto?
Sai che te lo riempiremmo di sborra con una precisione chirurgica che nemmeno gli scienziati di nanotecnologie farebbero di meglio. Sentire il piercing scivolare sulla cappella o sulla labbra durante un limone è una delle cose più arrapanti che esista in natura.
Non mi esprimo su quello alla fica o al capezzolo, perchè mi cancellerebbero il post per troppa sessualità.
Vogliamo parlare delle scarpe?
Beh, ho scopato Vagine solo per la scelta opportuna e meravigliosa del tacco su cui si sono presentate in società.
Trovo quanto mai oltraggioso non sbattervi a dovere dopo che avete scelto ed indossato delle scarpe fantastiche. Non si fa, non è gentile.
Vi meritate tanti colpi profondi quanti sono stati i passi che vi hanno condotte a noi.
Di questo meraviglioso accessorio ho scritto a dovere qui.
Un elemento spesso sottovalutato è la postura.
Ti vogliamo spavalda ma tenera. Quando misceli fra loro questi elementi ci sale un ghiaccio dallo stomaco che ti vorremmo prendere lì sul posto.
La lordosi spesso non è voluta, quando deriva dall’anomalia della colonna vertebrale, ma a volte è accentuata o meglio procurata dalle pecore in piedi che avete fatto fin da giovani; e quando la accompagni ad un sorriso ingenuo, smalto nero, il segno dell’abbronzatura e tanta spavalderia ti assicuro che potresti dominarci fino all’eternità. Così come è assicurato un cazzo duro da culo (dicesi “cazzo da culo”, quello così duro che non necessità di accompagnamento con le dita quando ti inculiamo e che non sguilla fuori durante i cambi di posizione che vuoi fare con lui ancora dentro).
I tatuaggi giocano un ruolo fondamentale.
Aldilà di quelli banali e scontati, a volte incorniciano un dettaglio fisico, indicano la retta via, illustrano esattamente dove vorresti essere sborrata. E noi obbediamo come dei fedeli servitori, senza risparmiare energie nei colpi di reni.
Da tempo va di moda la patatina glabra.
Quando ho iniziato la mia attività sessuale regnavano le fiche così pelose che col costume sembravate dei trans, eppure al primo pelo fuoriuscito, via materiale per la sega in doccia.
Ora vederti con la fica pulita, o al massimo con la brasiliana, ci fa intendere che tu sia pronta. Vale lo stesso discorso di prima: non lo fai per noi (a volte) ma per noi è come se fosse così. Ti sei preparata ad essere penetrata, con facilità. E tanto basta per renderci pronti a flirtare.
Io l’adoro, soprattutto perché si presta a leccate straordinarie con bevute da sbornia. E poi diciamolo: entra meglio, scivola che è un piacere.
L’abbigliamento ovviamente è il pacco regalo per eccellenza.
I jeans stretti, il tubino nero, la camicia con i bottoni che quasi esplodono, l’accessorio di pelle nera.
La lingerie a volte è determinante, a volte meno.
Tra peni si discute se sia meglio la mutandina abbinata o meno, o addirittura senza.
Scuole di pensiero a parte, credo si tratti di elementi essenziali ma che cambiano da momento a momento e da Vagina a Vagina.
Mi sono innamorato (per 2 giorni) di vagine con mutandine di Tezenis e la ricrescita tra le cosce (non erano preparate alla serata…) e non ho richiamato Vagine che si sono tirate talmente tanto che era così scontato scopare che mi è passata la voglia.
In precedenza ho elencato solo alcuni particolari costruiti; ce ne sarebbero migliaia e la lista finirebbe con l’annoiarti.
Ma i veri segni particolari a cui ho pensato quando ho deciso di scrivere questo posto sono quelli naturali, quelli che ti sono stati donati dalla natura.
Il culo. Questo fantastico elemento, essenziale, determinante.
Grande, piccolo, in su, largo, aperto. Ogni culo ha il suo perchè.
Quello che tu Vagina spesso sottovaluti è che noi Peni ti diciamo la verità solo poche volte.
Beh, apri bene le… orecchie: la pecora è come la panna! Così come la panna copre ogni sapore, ed è abusata in cucina per rendere tutto piacevole, così la pecora rende ogni culo (o quasi) perfetto per essere impecorato. Giuro.
Solo pochi Peni lo ammettono, la maggior parte si omologa e ovviamente elogia i culi perfetti.
Se ci scopassimo solo le vagine con i culi perfetti dovremmo aspettarci che le Vagine vorrebbero scoparsi solo peni con addominali scolpiti, culo di marmo, ed un cazzo di 24cm sempre pronto.
Par condicio, cazzo.
Quando sei a pecora il 99% dei tuoi difetti (ammesso che tu ne abbia) scompare: ti si allarga tutto alla perfezione, ti si modellano fianchi, ma soprattutto i nostri sensi sono catalizzati al tal punto da ignorare ogni altro bag del tuo fisico. Ci viene duro e te lo sbattiamo dentro
Chiaro che non vivi a pecora, purtroppo, quindi il tuo culo dev’essere portato con dignità anche quando sei in piedi (che bello impecorarti da in piedi hhhhhmmmmmmm) o quando cammini.
A proposito: l’odore di culo è uno dei dettagli più fecondi della virilità. Portarti a spasso per la città con una mano infilata nel pantalone ed il medio poggiato sul buco del culo, che si insaporisce, è ciò che distingue un Pene preso da te da uno che ti scopicchia al rientro in dimora.
Le labbra, quelle del viso of course.
Rendono una giornata bella o brutta.
Carnose e vellutate, la base del limone perfetto. Una Vagina con labbra perfette meriterebbe un pompino indipendentemente dal resto.
Ti vedo in auto, nel traffico, mentre ti metti il rossetto guardandoti nello specchietto. Hai presente quando ti passi il dito all’angolo per pulire la sbavatura? Beh, d’ora in avanti sappi che quel gesto è sleale, assai. Con quel gesto non stai togliendo il rossetto di troppo, stai raccogliendo lo sperma che non sei riuscita a prendere in bocca. Mi piace che tu ti senta a disagio (o che ti piaccia) sapere questo d’ora in avanti quando incrocerai lo sguardo di un Pene nel traffico.
Gli occhi.
Insieme alle labbra hanno il potere di polverizzare un Pene oppure di renderlo immortale.
Non solo la forma, ma come li usi.
Il cliché dello sguardo dal basso verso l’alto, non solo mentre ce lo succhi, è il più abusato nell’immaginario collettivo.
Ma uno sguardo fugace e che poi si perde verso il basso, quando sei di spalle e vai via dopo un aperitivo veloce, è il miglior inizio di flirt che tu possa attuare.
Oppure lo sguardo di sfida quando durante una negoziazione commerciale socchiudi leggermente gli occhi e mi guardi come a dire “qui il prezzo lo fai tu, ma se ti facessi sentire l’odore delle mie mutandine sai che ridere?!”
Il viso.
Si, il viso. E’ diverso il viso dalla somma delle sue parti.
Ti posso scopare solo perché hai degli occhi mozzafiato, oppure perché il viso nel suo complesso è celestiale.
I capelli.
Soprattutto nell’attaccatura al collo, dietro le orecchie. E’ uno dei punti più sensuali.
A volte sono così belli che uno schizzo sui capelli è d’obbligo.
Il collo.
Quando svetta dal decolleté, e ci porta al viso. Quando è austero e liscio, adornato ed incorniciato da collane tribali od orecchini pendenti, si, il collo è un grazioso punto di approdo. Morderlo, sussurrargli parole sporche e promesse d’amore. E’ fatto per questo.
Le caviglie.
L’anticamera del piacere, il piede. Le trovo arrapanti solo quando sono sottili, quasi fragili.
Valorizzate da scarpe appropriate, oppure con granelli di sabbia su piedi nudi, le caviglie esprimono il loro miglior potenziale quando sono in tensione e ti sollevi per prenderlo meglio dentro di te.
Mentre ti sbatto te le guardo, insieme ai polpacci, che si protendono verso il cazzo immerso nei tuoi fluidi.
I piedi.
Ti portano in giro nel mondo e sono i tuoi compagni di viaggio nel bene e nel male.
E’ su di loro che basi molta della tua immagine. Escludo che tu ti disinteressi dei piedi quando ti prepari ad un appuntamento.
Li curi, quando sono freddi e quando sono caldi.
Li usi per sentire se il mare è freddo o per cercarmi nel letto.
Sono l’avamposto del tocco sotto il tavolo quando, a cena tra amici, mi vuoi far capire che è il momento di riempirti.
Sono gli alleati fedeli del tacco, di cui ho scritto a dovere qui.
La pancia.
Piatta finanche con rotolini, è il punto dove ti sborro mentre sei sotto.
L’ombelico è il suo punto nevralgico, ma la pancia nel suo insieme è un elemento eccezionale.
Te la premo quando voglio schizzi ancora più energici durante la leccata o mentre sono sotto di te.
Ti confesso un segreto: bevi molto prima di un rapporto con un Pene intenditore…
Le efelidi.
Meravigliose. Nulla tira meglio una schizzata sul viso.
I nei.
Sono stati costruiti imperi sulla forza di alcuni nei. Non devono essere troppo invadenti, ma nei punti giusti attirano l’attenzione in modo formidabile.
Le guance rosse.
inestimabile il piacere di trovare una Vagina che abbia ancora la capacità di arrossire ad un complimento.
Quando il tuo carattere riesce ad esprimere questo segno così raro, sappi che hai conquistato la nostra attenzione (e noi la tua), quindi parte la giostra.
Il segno dell’abbronzatura
Ne ho già scritto appositamente qui
Le unghie.
Una volta ho letto un articolo in cui si illustrava la teoria secondo cui le Vagine con le unghie corte sono più avvezze a masturbarsi. Non so se sia così. Di certo è più comodo stimolarsi senza rischiare di ferirsi.
Io so solo che se curate e con smalto coerente col fisico, con la situazione e con l’abbigliamento le unghie posso assicurare un buon approccio.
Certamente vedermi stringere forte il cazzo con le due mani serrate e le unghie curate, mi fa venir voglia di esplodere
Le tette.
Che dire.
Sappi che in ufficio, al bar, al ristorante, in disco, ad un concerto, insomma sempre, i nostri occhi cascano lì e sul culo.
Tu ci scherzi e ci chiedi di guardarti negli occhi, ma prova un attimo a pensare che se non ti guardassimo mai lì, forse non proveresti mai l’ebbrezza del nostro amico tra le tue cosce. Ci scherzeresti ancora?!
Se ti si intravede il capezzolo turgido nelle sere di mezz’estate, scateni su di noi l’effetto dell’efedrina per i cavalli.
Pensiamo subito a fartele sbattere mentre sei sopra, o roteare mentre sei sotto, o ballare mentre sei a pecora.
Te le strizziamo, accarezziamo, succhiamo e lecchiamo.
Irresistibili a volte.
Anche quando sono minuscole e si limitano ad essere dei bottonicini hanno il loro perché se abbinate ad un corpo alla Milla Jovovich.
Grandi sono divertentissime, oltre che arrapanti.
Le fossette sopra il culo. FOTO
Standing ovation.
Da pecora immediata.
Non aggiungo altro.
Se le possiedi hai il futuro assicurato.
Gli zigomi.
Belli, nobili, l’altare degli occhi.
Personalmente li adoro pronunciati.
Mi piace stringerli quando ti limono.
Mi piace inondarli quando ti vengo in faccia.
La voce.
Tra le Vagine più attraenti ci sono quelle che espongono i concetti con quella voce che ti piace così tanto da non sapere mai quando limonarla perchè adori ascoltarla.
Alcune sussurrano così soavemente ogni pensiero che anche se dicessero cagate assurde sembrerebbero concetti che Socrate suca!
Trovarti già bagnata.
Ecco il piacere del flirt al ristorante. Chiacchierare, ridire, il brie con i fichi caramellati, Chet Baker in sottofondo… che gusto ha tutto questo se non trovarti fradicia non appena avviciniamo un dito alla tua fica?
Tu penserai “se mi trovi già bagnata vuol dire che non è quello il particolare che ti ha fatto flirtare”. Vero, ma è quello che fa cambiare la situazione da una scopata ad una super-scopata.
Tieni conto che è vero che pensiamo con l’uccello, ma possiamo pensare bene o pensare meglio. Se iniziamo il flirt abbiamo il dovere morale di continuarlo meglio, e farti provare sensazioni belle e travolgenti.
Per questo motivo la scoperta di particolari meravigliosi deve continuare anche quando dopo che ce l’hai già preso in bocca, è meglio per entrambi.
Le mutandine bagnate, meglio ancora se nere e segnate dal piacere intenso, sono un trofeo che ogni Pene vorrebbe avere al termine del suo inseguimento.
Poi esistono i particolare non fisici.
Quando una Vagina sa parlare risulta devastante; non mi riferisco solo alla coniugazione dei verbi, ma anche alla proprietà di linguaggio ed al contenuto ampio dei suoi discorsi.
Quando sa anche scrivere diventa un’arma di distruzione di massa.
La Vagina ironica ed irriverente è la perfetta amica.
Quella silenziosa ed arguta è la migliore compagna di viaggio.
Quella porca, educata, intelligente ed allegra è la migliore compagna di un pezzo di vita. Un pezzo si, perché la vita cambia e cambiano le esigenze.
In fin dei conti, ci accorgiamo di te nell’universo grazie al tuo segno, impariamo ad amarti anche per il tuo particolare, il punto esatto sul quale vorremo marcare il territorio, quando e se ce ne darai la possibilità.
Ti vorremmo sborrare proprio lì, dove tu ostenti.
Non ho elencato tutti i dettagli esistenti, sarebbe impossibile per definizione. Viviamo per scoprirli tutti. Anche nella stessa Vagina, a distanza di tempo.
Ai ridicoli gelosi che ti baciano in pubblico per dimostrare il presunto possesso, dico: “Vuoi dimostrare il possesso che credi di avere su di lei? Prendila ora e inonda il suo particolare! Ecco, così la onori.”
E, come sempre, le cose possono essere un problema ed un’opportunità.
Il problema è l’indecisione: ti sborro sul piercing o sulle tette?
L’opportunità è: entrambe.
Ti scopo più volte così posso onorarti dove meriti.
A te Vagina dico: potrebbe bastare un singolo particolare per essere femmina.
Non devi MAI sentirti inadeguata, o brutta, o non all’altezza. Quando provi questi sentimenti vuol dire che i Peni che frequenti sono dei coglioni impreparati a conoscere ed apprezzare il bello di te.
A tutti i puristi della fica dico: onorate ora e sempre il particolare che vi fa arrapare, non vi curate del resto che non gradite.
Tutte le Vagine sono belle, tutte le Vagine hanno un degno bouquet di femminilità.
Sta a noi coglierlo, apprezzarlo, esaltarlo ed onorarlo.
Questo non vuol dire scoparsi qualsiasi cosa si muova, o impegnarsi oltremodo per farsi piacere chiunque, ma solo non fermarsi alle apparenze e cogliere quanto di bello e sfidante ci riserva la vita.
Baci,
Pene